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Marte

Superficie e Struttura interna

La superficie del pianeta assomiglia a quella dei deserti terrestri, il suo colore rosso è dovuto alla presenza di ossidi di ferro. I moduli dei due Viking hanno analizzato chimicamente la superficie nei punti di atterraggio che risultano ricoperti da depositi sabbiosi ricchi di ferro (14%) e silicio (15-20%) e presentano tracce di vari altri elementi (Ca, Al, S, Ti, Mg, Cs e K). Sulla base dello sprofondamento dei sostegni dei moduli di approdo entro il suolo marziano e dei risultati dell'attività di scavo delle pale meccaniche, è apparso che il suolo, almeno nelle aree di atterraggio, possiede una consistenza granulosa che ricorda il regolite lunare, abbondante di materiale eruttivo e di brecce.

La maggior parte dell'emisfero meridionale di Marte è costituita da un unico, vasto altipiano che presenta molti crateri da impatto. L'attività vulcanica è stata molto intensa sul pianeta, come testimonia la presenza di imponenti vulcani.Monte Olimpo Il maggiore di essi è il Monte Olimpo, che, con una base di 600 km e un'elevazione pari a circa 24 km rispetto alle pianure circostanti, è il maggior vulcano del sistema solare. Esso è molto simile ai vulcani a scudo delle isole Hawaii, originatisi dall'emissione per lunghissimi tempi di lava molto fluida. Un gigantesco canyon, lungo 5000 km, largo 500 km e profondo 5/6 km attraversa il pianeta all'altezza dell'equatore e prende il nome di Valles Marineris. Il nucleo di Marte, di ferro e solfuro di ferro, si estende probabilmente per un raggio di circa 1600-1700 km; è sormontato da un mantello più denso di quello terrestre e da una spessa crosta superficiale.

Sembra che quest'ultima sprofondi mediamente a 40-50 km, uno spessore per lo meno doppio di quello della crosta terrestre. Il fatto di essere tanto massiccia e di mancare di un'adeguata base fluida di sostegno (l'astenosfera) è certamente la causa determinante della riscontrata assenza, sul pianeta, del costituirsi di placche continentali galleggianti simili a quelle terrestri. Sepolto sotto il mantello, il nucleo di Marte, povero di ferro e di nichel, non raggiungerebbe i 2500 km di diametro: troppo minuscolo, quindi, per risultare, a sua volta, differenziato in una sezione esterna fusa, idonea a innescare il noto meccanismo "a dinamo autoeccitata" che, come per la Terra, presiede alla generazione di un campo magnetico globale; di conseguenza Marte non presenta un campo magnetico apprezzabile né attività geologica di rilievo.


Prospettive di Marte
Quattro prospettive di Marte che ne mostrano
l'intera superficie come appariva nel 2001.



Satelliti naturali


PhobosIl pianeta possiede due satelliti naturali, Phobos, dal diametro di circa 27 km, e Deimos, che misura circa 10 km. Phobos è destinato, in un periodo di tempo stimato in alcuni milioni di anni, ad avvicinarsi sempre più al pianeta fino ad oltrepassare il limite di Roche e disintegrarsi per effetto delle intense forze mareali. I nomi dei satelliti significano, in lingua greca, paura e spavento; Deimos essi impersonano gli aspetti negativi della guerra, rappresentata dal dio greco Ares, Marte. Questi, di forma molto irregolare e craterizzata, furono scoperti nel 1877 dall'americano A.Hall. Hanno periodo di rotazione attorno al pianeta di 7h39' e 30h17' e distano in media da esso 9000 e 24.000 km. Sulla base di valutazioni di differenze strutturali rilevate fra Marte e le sue lune, vi sarebbe possibilità che queste ultime rappresentino i corpi maggiori di uno sciame di relitti prodotti e sollevati in passato, intorno al pianeta madre, dall'impatto di un asteroide di almeno 1800 km di diametro.

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Missioni verso Marte e Simulazioni

Le ultime due missioni della NASA quelle del Climate Orbiter '98 e del Polar Lander '99 sono fallite. La prima perché ci fu confusione tra le misure inglesi (piedi e libre) adottate dai tecnici costruttori della Lockeed Martin Astronautics e quelle metrico-decimali (metri e chili), normalmente in uso negli Stati Uniti, con cui elabora i dati il Jet Propulsion Laboratory. La seconda perché il computer di bordo spense per sbaglio i motori e la navicella si schiantò al suolo. Le missioni spaziali su Marte sono state numerose, come numerosi sono stati gli insuccessi. La prima simulazione è stata fatta sull'Isola di Devon, situata Habnella parte artica del Canada, si apre la strada allo sbarco umano su Marte. Il cratere di Haughton presente nell'isola, largo 20 km e creato da un asteroide caduto circa 23 milioni di anni fa, ha permesso di simulare, in parte, le condizioni di vita che si avrebbero su Marte. E' in questo paesaggio che la Mars Society, un'organizzazione privata nata nel 1998 con lo scopo di promuovere l'esplorazione del pianeta rosso, ha costruito una replica di quello che, è stato il primo habitat umano a scendere su Marte ed è qui che Tiziana Trabucchi ha trascorso un mese come membro di un equipaggio.

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[ curiosità ]

Bandiera

Nei primi anni 2000, una proposta di bandiera marziana sventolò a bordo dello Space Shuttle Discovery. Disegnata dagli ingegneri NASA e dal task force leader della Flashline Mars Arctic Research Station, Pascal Lee, e portata a bordo dall'astronauta John Mace Grunsfeld, la bandiera consisteva in tre fascie verticali (rosso, verde e blu), che simboleggiavano la trasformazione di Marte da un pianeta arido (rosso) ad uno che possa sostenere la vita (verde), e finalmente ad un pianeta completamente terraformato con specchi d'acqua ad aria aperta sotto ad un cielo azzurro (blu). Bandiera MarzianaQuesto design fu suggerito dalla trilogia di fantascienza Red Mars, Green Mars, e Blue Mars di Kim Stanley Robinson. Furono realizzate anche altre proposte, il tricolore repubblicano fu adottato dalla Mars Society come sua bandiera ufficiale. In un commento rilasciato dopo il lancio della missione, la Society disse che la bandiera "non è mai stata onorata da un vascello della principale nazione coinvolta nei viaggi spaziali della Terra" e aggiunse che "è esemplare che sia successo quando è successo: al termine di un nuovo millennio".

I Satelliti di Marte nella fantascienza

L'esistenza di due satelliti in orbita attorno a Marte era stata descritta da Jonathan Swift nei suoi Viaggi di Gulliver, pubblicati nel 1726:

« They have likewise discovered two lesser stars, or 'satellites' which revolve about Mars, whereof the innermost is distant from the centre of the primary planet exactly three of his diameters, and the outermost five; the former revolves in the space of ten hours, and the latter in twenty-one and a half; so that the squares of their periodical times are very near in the same proportion with the cubes of their distance from the centre of Mars, which evidently shows them to be governed by the same law of gravitation, that influences the other heavenly bodies... »
« Essi [gli astronomi lillipuziani] hanno inoltre scoperto due astri minori, due 'satelliti' in orbita attorno a Marte, dei quali il più interno dista dal centro del pianeta madre esattamente tre volte il diametro di quest'ultimo, e il più esterno cinque; il primo ruota in dieci ore, e il secondo in ventuno e mezza; così che i quadrati dei loro periodi sono approssimativamente proporzionali ai cubi delle loro distanze dal centro di Marte, e questo dimostra che evidentemente sono governati dalla medesima legge di gravitazione che influenza [i moti de] gli altri corpi celesti... »

Vita su Marte

Al momento, non è stata trovata acqua liquida sulla superficie. Tuttavia appaiono i segni della passata presenza di acqua: sono stati osservati canali simili ai letti dei fiumi sulla terra. È tuttora oggetto di molti dibattiti l'origine dell'acqua liquida che un tempo scorreva sul pianeta; al giorno d'oggi l'acqua, sotto forma di ghiaccio forma una piccola parte delle calotte polari (il resto è formato da anidride carbonica solida) e si trova sotto il suolo del pianeta, ma in quantità ancora sconosciuta.

Ares Vallis
Ares Vallis: una delle zone più rocciose di Marte.
In lontananza sono visibili i Twin Peaks.

La presenza di acqua nel polo sud di Marte è stata confermata dalla sonda europea Mars Express nel gennaio del 2004; nel 2005 il radar MARSIS, strumento italiano collocato a bordo della stessa sonda, ha individuato un deposito di ghiaccio dello spessore maggiore di un chilometro tra gli 1,5 e i 2,5 km di profondità, nei pressi della regione di Chryse Planitia.

Il 6 agosto 1996 David McKay annunciò la scoperta di un microrganismo fossile in un meteorite di provenienza marziana. Questa prima prova dell'esistenza di vita extraterrestre è stata tuttavia al centro di studi scientifici contraddittori, e ancora oggi molti studiosi sono al lavoro per confermare o smentire questa ipotesi.

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