Pivolo, 1925:
in francese il nome del prodotto suona come "Pie vole haut",
cioè "La gazza vola alta", e da qui deriva l'immagine
della gazza. Con quest'opera Cassandre vuole dimostrare che
"il design deve essere basato sul testo e non viceversa"
(all'epoca, infatti, era frequente che il lettering venisse
trascurato e collocato in un punto a caso dell'immagine). Il
carattere usato è il Bifur, usato per la prima volta per il
suo impatto visuale, più che per il valore semantico e le sue
caratteristiche strutturali. Graduandole dal nero al blu profondo
e riempiendole con sfumature di grigio, trasforma le lettere
in puri elementi plastici. |